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C’è un punto, sulla collina che guarda l’Isola Bella, dove il silenzio prende il profumo del mare e lo mescola al gelsomino. La Villa Don Mimì Guarnaschelli sta lì, con l’eleganza antica di chi non ha più bisogno di parlare. Le sue pietre, scolpite dal tempo e dai venti di Taormina, raccontano storie di re, dive e architetti visionari. Tomaso Buzzi le diede forma, Don Mimì le diede anima. Da allora la villa non è solo una casa: è un personaggio.

Dentro, le stanze hanno nomi che sembrano fotogrammi di un film in bianco e nero — Marlene Dietrich, Gregory Peck, Kirk Douglas, Modugno. Ogni suite un racconto: una vasca d’idromassaggio che profuma di zagara, un balcone che si affaccia su un Mediterraneo che non finisce mai, un tappeto che ha visto passare scarpe di gala e piedi scalzi. La suite Edoardo VII, dedicata all’amico del cuore di Mabel Hill, la dama inglese che amò Taormina come una terra promessa, guarda proprio verso l’Isola Bella. Si dice che all’alba, la luce entri da quella finestra come un’intrusa gentile.

Il parco che abbraccia la villa è un labirinto verde di terrazze, cipressi e fontane. E lì, una piscina a sfioro si tende come un occhio azzurro sopra il mare, tra i voli dei gabbiani e i ricami della costa. È l’angolo dove il tempo si scioglie: un bicchiere di vino bianco, la voce lontana di un pescatore, il crepuscolo che fa tremare le foglie.

La villa accoglie fino a dodici ospiti nelle sue sei suite, curate come piccoli palazzi. Ogni giorno una governante attraversa i saloni per le pulizie quotidiane, con discrezione da teatro. E poi ci sono i servizi che profumano di capriccio: chef privato, chauffeur, trattamenti wellness, noleggio yacht, persino un trasferimento in elicottero per chi vuole vedere l’Etna dall’alto e poi tornare a sorseggiare un gin tonic nel giardino.

A pochi passi, ma in un’altra dimensione, c’è la Dependance Belvedere: più intima, più semplice, ma con la stessa vista da brivido. Una terrazza privata, il parcheggio riservato, gli animali ammessi come ospiti di famiglia. È la versione leggera del sogno, quella che non rinuncia alla bellezza ma la sceglie in scala domestica.

Taormina è tutta lì intorno, a distanza di passeggiata: la funivia di Via Pirandello che porta al mare in pochi minuti, il Teatro Antico che si accende la sera come una candela romana, e le scalette che scendono alla spiaggia, dove il sale si impiglia nei capelli.

Villa Don Mimì Guarnaschelli non è un hotel, e neppure un semplice rifugio: è un frammento di memoria viva, un luogo che sa restare nel corpo anche dopo la partenza.
Chi arriva non cerca solo il lusso — quello lo trova ovunque — ma una forma di grazia che appartiene solo alla Sicilia: quella che non si compra, ma ti sceglie.

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