Caltagirone, ottobre.
La luce del primo pomeriggio scivola sulle ceramiche come miele caldo, accende i blu e i verdi delle maioliche, tocca le pietre barocche e le fa vibrare.
In piazza Umberto, venticinque supercar — Ferrari, Maserati, Lamborghini e Porsche — si allineano come gioielli in mostra. Scocca un bagliore di acciaio e sole, un dialogo tra potenza e bellezza che racconta una Sicilia contemporanea, capace di accogliere il mito del motore con la grazia di un’opera d’arte.
È qui che il centro storico di Caltagirone si trasforma in un palcoscenico effimero: il rombo dei motori diventa musica urbana, e la città, con le sue facciate ornate e i suoi balconi di ferro battuto, osserva silenziosa.
Gli equipaggi, parte di un evento nazionale itinerante dedicato a collezionisti e imprenditori provenienti dagli Stati Uniti, attraversano le vie antiche come in un rituale di stile — discreto, impeccabile.
Poi la scena cambia ritmo.
Dalla piazza il rombo diventa eco. Si attraversa il centro a passo calmo e il portone di Palazzo Spadaro Libertini accoglie un’altra luce: dentro, il tempo rallenta.
Nei saloni barocchi di rara eleganza prende forma un lunch privato firmato dal Ristorante DaSa di Caltagirone, realtà d’eccellenza della ristorazione locale. Tavole di lino e argento, fiori bianchi, luce dorata che filtra dalle finestre e accarezza gli ornati barocchi.
Ogni portata è pensata come un racconto di territorio: ingredienti siciliani reinterpretati con equilibrio, sapori che uniscono memoria e finezza contemporanea.
Dentro quelle stanze — tra un brindisi e un riflesso sul damasco — la Sicilia barocca mostra il suo volto più raffinato. È un modo di ricevere che non si improvvisa: nasce da secoli di cultura, di attenzione al dettaglio, di arte della tavola e memoria di palazzo.
Caltagirone, con la sua ceramica, i suoi eventi e la bellezza architettonica che la abita, ritrova così un ruolo da protagonista: città di pietra e colore che sa parlare di eleganza senza dimenticare le mani che l’hanno costruita.
Supercar & Barocco diventa allora più di una sosta: è una dichiarazione di stile, un ponte tra velocità e contemplazione, tra design e storia.
Photo Credits: #SicilyLuxury
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